martedì 23 dicembre 2014

La Via della Gioia


di Baba Bedi

Un’autentica evoluzione spirituale implica la capacità di vivere, pienamente e armonicamente, la propria esistenza in questo mondo.

Vivendo con coerenza e sincerità, rispettando e accettando i propri limiti e i propri tempi di maturazione, si procede anche sul cammino della Luce senza perdere tempo. Quando Baba Bedi (padre dell’attore Kabir Bedi, noto in Italia soprattutto per aver interpretato il personaggio di Sandokan, il pirata malese creato dallo scrittore veronese Emilio Salgari) parlava di realizzazione non si riferiva solo al raggiungimento dell’unione cosciente con il Divino, ma innanzitutto a quelle azioni che rendono la quotidianità della nostra vita piena di soddisfazione e di gioia. La parola realizzazione viene oggi invece usata in modo ambiguo. Infatti, si sente spesso dire che una persona è realizzata quando ha raggiunto la totale illuminazione, cioè quando ha sperimentato l’Essenza divina in sé.
Questa definizione di realizzazione non è sbagliata, ma si riferisce solo al raggiungimento dello stadio finale, saltando a pie’ pari tutte le fasi intermedie. Induce quindi molte persone a sottovalutare l’importanza della vita materiale, e spesso a penalizzare il benessere psicofisico per focalizzarsi esclusivamente sull’evoluzione spirituale.

Chi cerca di perseguire l’illuminazione senza aver imparato a vivere armonicamente e totalmente la quotidianità della vita, compie lo stesso errore di chi volesse raggiungere l’ultimo piano di un grattacielo compiendo balzi sempre più alti, senza attraversare via via i piani intermedi. Un simile comportamento, a volte, può essere causa di gravi turbe psichiche o di seri problemi fisici, e nella migliore delle ipotesi, è fonte di profonde insoddisfazioni e scoraggiamenti, dovuti ai molti anni di sacrifici infruttuosi, oppure è la matrice di varie forme di presunzione e di auto-esaltazione.
Libri sull'argomento
Accettare e rispettare se stessi e il proprio livello di maturazione non significa adagiarsi, ma camminare attentamente al proprio ritmo, seguendo le indicazioni degli organi della Luce, e superare gli ostacoli che via via si incontrano. Se poi capita di non vederne uno e di inciampare o cadere, non bisogna scoraggiarsi o denigrarsi, ma riprendere il cammino con amore, pazienza e fiducia nelle proprie capacità.

Vivere con coerenza e sincerità significa anche essere fedeli a se stessi, cioè manifestarsi ed esprimersi così come veramente si è. Significa togliersi le innumerevoli maschere dietro alle quali nascondiamo il nostro vero volto, significa ritrovare la spontaneità e l’autenticità che avevamo da bambini.
Essere, vuol dire vivere attivamente e coscientemente tutte le nostre potenzialità. Esistere invece significa lasciarsi vivere, senza consapevolezza, senza utilizzare le potenzialità che si hanno a disposizione. La maggior parte delle persone esiste in uno stato di semi incoscienza, senza una chiara prospettiva, senza una finalità. Per questo motivo queste persone agiscono come bandiere al vento, lasciandosi trasportare dalla moda, dalle pubblicità, dagli amici, ecc. e non raggiungono mai la piena soddisfazione, oppure si annoiano a morte, perché non sanno cosa farsene della loro vita.
Vivere, quindi, non significa solo agire con dinamismo e vitalità, ma utilizzare pienamente e consapevolmente tutte le proprie capacità, per ottenere innanzitutto ciò che si desidera nell’ambito materiale, perché l’anima ha un corpo che deve essere curato, rispettato e apprezzato. Il corpo infatti è uno strumento essenziale, senza il quale l’evoluzione stessa sarebbe praticamente impossibile. Se non si sono risolti i problemi di sopravvivenza e di benessere psicofisico, non si conquista la pace interiore. Non bisogna dunque dimenticare che i due aspetti, materiale e spirituale, non si escludono a vicenda, ma anzi non sono mai nettamente separabili l’uno dall’altro.

La vita è come noi la vogliamo. Noi stessi creiamo la nostra vita, felice o angosciata, a seconda degli atteggiamenti interiori che seguiamo. Se diamo retta ai pensieri negativi, alle paure, ai rimpianti, ai rancori, se aspettiamo che siano gli altri a farci felici, vivremo una vita piena di sofferenza e di infelicità. Se invece vogliamo essere felici, dobbiamo individuare tutto ciò che può darci gioia e realizzarlo.
“Non c’è maestro più grande della Luce. Questo è il Dio dentro di noi. Se riconosciamo questo maestro, allora vivremo in grande libertà.” (Baba Bedi)

domenica 14 dicembre 2014

Tutto quello che conta alla fine è quanto hai amato.

45 Lezioni di Vita da..Chi ci è Già Passato

Liberamente tradotto da reginabrett.com

Una delle storie più curiose in cui mi sono imbattuta ultimamente.
lezioni di vitaRegina Brett è una delle penne più importanti del New York Times, scrittrice e speaker internazionale.
Spesso le persone che la incontrano dal vivo sono scioccate da quanto porti bene la sua età ( la signora nella foto non è lei ), finchè non scoprono che effettivamente ha 55 anni e non 90.
Scrisse questo articolo la notte prima del suo quarantacinquesimo compleanno, dopo aver ricevuto la diagnosi di un tumore al seno in stadio avanzato.

Fu in assoluto l’articolo più letto negli ultimi dieci anni e queste lezioni di vita hanno fatto il giro del mondo, condivise da milioni di persone.
Nel percorso si sono trasformate nelle “45 lezioni di vita di una donna di 90 anni“,  probabilmente per la semplice e immediata saggezza racchiusa in esse.
Regina Brett, che ora gode di ottima salute, l’ha presa con umorismo, felice di poter condividere quello che la vita le ha insegnato “trasformandosi” in un’anziana signora.
La verità è che, qualsiasi sia la tua età, queste 45 preziose lezioni di vita possono aiutarti a ricordare le piccole cose che contano davvero:
#1 La vita non è giusta , ma è comunque bella.
#2 Se non sei sicuro ti basta fare un piccolo passo.
#3 La vita è troppo breve per odiare qualcuno.
#4 Non prenderti troppo seriamente. Nessuno lo fa.
#5 Non comprare roba che non è necessaria.
#6 Non devi avere sempre ragione. Sii d’accordo col disaccordo.
#7 Piangi con qualcuno. È meglio che piangere da solo.
#8 Risparmia per le cose importanti della tua vita.
#9 Quando si tratta di cioccolato, ogni resistenza è inutile.
#10 Fai pace con il tuo passato in modo che non rovini il tuo presente.
#11 Va bene che i tuoi figli ti vedano piangere, non ti preoccupare.
#12 Non paragonare la tua vita a quella degli altri. Non sai nulla del loro viaggio.
#13 Se una relazione deve essere segreta, non dovresti esserci dentro.
#14 La vita è troppo breve per vivere d’inerzia. Impegnati a vivere al massimo o a morire.
#15 Puoi superare qualsiasi cosa se sai vivere nell’oggi.
#16 Gli scrittori scrivono. Se vuoi essere uno scrittore, scrivi, scrivi e scrivi.
#17 Non è mai troppo tardi per avere un’infanzia felice. Ma la seconda infanzia dipende solo da te e da nessun altro.
#18 Quando si tratta di seguire ciò che ami nella tua vita, non accettare “no” come riposta.
#19 Accendi candele profumate, usa le tue lenzuola preferite e indossa un meraviglioso completo di lingerie . Non aspettare un’occasione speciale. Oggi è già un giorno speciale.
#20 Sii preparato oltre il massimo. Poi sii te stesso e segui il flusso.
#21 Sii eccentrico ora. Non devi aspettare di essere vecchio per poterlo essere.
#22 Il più importante organo sessuale è il cervello.
#23 Ad ogni presunto fallimento ed errore chiediti: ” Mi interesserà ancora fra 10 anni?”
#24 Perdona tutto a tutti. Fallo per te.
#25 Nessuno è responsabile della tua felicità al di fuori di te.
#26 Quello che gli altri pensano di te non sono affari tuoi.
#27 Il tempo guarisce quasi tutto. Concedi tempo al tempo.
#28 Il tuo lavoro non si prenderà cura di te quando sarai malato. I tuoi amici e la tua famiglia sí. Non dimenticarlo mai.
#29 Per quanto una situazione sia brutta o bella, cambierà.
#30 Quello che non uccide ti renderà più forte.
#31 Invecchiare è meglio di morire giovani.
#32 I tuoi figli hanno solo una prima infanzia. Rendila indimenticabile.
#33 Credi nei miracoli. Accadranno.
#34 Alzati dal letto ogni giorno. Esci. Osa. I miracoli ti stanno aspettando.
#35 Se mettessimo i problemi di tutti in fila e potessimo vedere quelli degli altri ci riprenderemmo i nostri.
#36 Non perdere tempo ad analizzare la vita. Mettiti in gioco e dai il meglio di te.
#37 Liberati di tutto quello che non è utile, bello e pieno di gioia.
#38 Tutto quello che conta alla fine è quanto hai amato.
#39 L’invidia è una perdita di tempo. Hai già tutto ciò che ti serve.
#40 Il meglio deve ancora venire.
#41 Non importa come ti senti, alzati, vestiti e vai a vivere.
#42 Fai un respiro profondo. Calma la mente.
#43 Se non chiedi, non otterrai.
#44 Dai la precedenza.
#45 La vita magari non è impacchettata con un fiocco, ma è sempre un dono.
 ..E tu da quale vuoi cominciare oggi?
http://omnama.it/blog/45-lezioni-di-vita 

lunedì 8 dicembre 2014

Nonno che cos’era facebook?


-Nonno che cos’era facebook?
Facebook era una grande piazza, dove tutti si ritrovavano con le loro idee, c’era chi metteva il proprio gusto musicale, c’era chi scriveva poesie, chi si occupava di moda, era un mondo dentro il mondo.

-Nonno ma se c’era il mondo, perchè un altro mondo?
Perchè non tutti riuscivano a vivere nel mondo, e allora tutti se ne creavano uno personale, c’era chi amava e passeggiava seduto su una sedia, c’era chi sognava ad occhi aperti…

-Nonno perchè passeggiavano seduti su una sedia, avevano le malattie alle gambe?
No, avevano i sogni in testa, quelli irrealizzabili, quelli che ti fermavano davanti alla porta, quelli che svanivano la sera e li ritrovavi all’alba….

-Nonno come mai non c’è più facebook.
Perchè un giorno tutti hanno deciso di camminare.

-Dove sono andati nonno…
Fuori, dove i sogni diventavano realtà…

Roberto Flemack G+


tramite - Angela Zinna G+

giovedì 27 novembre 2014

Abbiamo bisogno di... sentire la terra


Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, di gente che ama gli alberi e riconosce il vento.


Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, di gente che sa fare il pane, di gente che ama gli alberi e riconosce il vento.

Bisognerebbe stare all’aria aperta almeno due ore al giorno. Ascoltare gli anziani, lasciare che parlino della loro vita. Costruirsi delle piccole preghiere personali e usarle. Esprimere almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno. Dare attenzione a chi cade e aiutarlo a rialzarsi, chiunque sia. Leggere poesie ad alta voce. Far cantare chi ama cantare.

In questo modo non saremo tanto soli come adesso, impareremo di nuovo a sentire la terra su cui poggiamo i piedi e a provare una sincera simpatia per tutte le creature del creato.
dal libro "Geografia commossa dell’Italia interna". Ed. Bruno Mondadori.

mercoledì 19 novembre 2014

Psicologia del pensiero positivo


Evviva l'ottimismo! - la psicologia del pensiero positivo

di Enrico Maria Secci
L’ottimismo è una qualità umana affascinante e una delle dimostrazioni più concrete del potere che la nostra psiche può esercitare sulla realtà. Dalla fine degli anni ’70 le indagini scientifiche sull’ottimismo hanno evidenziato che la capacità di affrontare positivamente la vita e gestire le difficoltà con un atteggiamento fiduioso e costruttivo aumenta la possibilità di raggiungere risultati  sul lavoro e favorisce lo sviluppo di relazioni affettive stabili e soddisfacenti. Gli ottimisti sono meno soggetti a depressione, ansia, fobie e altri disturbi psicologici ma non solo, preservano l’efficienza del sistema immunitario e, secondo molti studi, godono anche di una migliore forma fisica e vivono più a lungo anche quando il loro organismo è colpito da malattie come arteriosclerosi e aids (Seligman, 2005, 2012). Per gli scettici della psicologia, le nuove tecniche di neuro-imaging, che permettono di fotografare il funzionamento del cervello, hanno dimostrato che le persone ottimiste presentano una maggiore reattività delle aree cerebrali connesse all’elaborazione delle emozioni e, rispetto ad altri soggetti, hanno livelli minori di cortisolo, l’ormone prodotto in risposta allo stress.

Ottimismo ottuso e ottimismo realista.
Eppure la rappresentazione sociale dell’ottimismo é spesso associata a caratteristiche negative, come superficialità e scarsa intelligenza. Tendiamo a percepire come più “profonde” le persone cupe e tormentate in virtù dello stereotipo negativo ed esasperato dell’ottimista sciocco e svagato che nega ed evita le difficoltà e ogni aspetto problematico dell’esistenza. Questa modalità di pensiero è indubbiamente disfunzionale ed é indicata in psicopatologia come sindrome di Pollyanna o ottimismo ottuso, non ha nulla a che vedere con l’ottimismo realista ed tanto dannosa quanto il pessimismo. Al di là della distorsione sociale prevalente, l’ottimismo é una forma di intelligenza molto acuta, associata alla capacità di analizzare i problemi in modo costruttivo ed efficiente e alla tendenza a considerare i fallimenti e gli eventi traumatici come circostanze singole ed eventi transitori. L’ottimista sceglie di pensare che le proprie azioni abbiano conseguenze positive sulla realtà e coltiva la convinzione che le proprie decisioni possano influenzare positivamente il futuro (Tiger, 1979). Per spigare l’ottimismo é consuetudine ricorrere all’esempio del bicchiere riempito per metà: il pessimista sussurra tristemente che è mezzo vuoto, l’ottimista ottuso grida al mondo che é mezzo pieno e l’ottimista realista se lo beve con grande soddisfazione.

Imparare l’ottimismo.
L’ottimismo non é mero dato caratteriale, ovvero una qualità innata, ma dipende dal modo in cui, sin da bambini, gli individui spiegano a se stessi successi ed eventi traumatici. Chi tende a attribuire alla sfortuna o alla “vita” fatti dolorosi compie, senza averne spesso coscienza, una scelta arbitraria e deliberata che influisce negativamente sulla sua futura capacità di percepire costruttivamente la realtà e di elaborare soluzioni creative. Viceversa, le persone che alimentano una visione aperta e flessibile in circostanze critiche, creano i presupposti per superare situazioni obiettivamente sfavorevoli e costruire realtà positive e soddisfacenti.
L’ottimismo, dunque, può essere appreso nella misura in cui riconosciamo che gran parte della nostra felicità e infelicità derivano dall’utilizzo che facciamo del nostro cervello, anziché subirne passivamente gli automatismi.
05 giugno 2014

giovedì 13 novembre 2014

Moderne donne d'altri tempi


 Siamo moderne donne d'altri tempi, sappiamo che essere donna è una gran bella responsabilità, una gran fatica ma un grande privilegio,

la maternità ci ha assegnato un ruolo divino, "donare la vita e prendersene cura ".
Nonostante le mode e le tendenze non ci sentiamo oggetti, non ci siamo mai uniformati ad i cliché delle pubblicità,

amiamo curarci, essere eleganti, in buona forma la
nostra missione non è circuire o concupire, ma amare, guidare, proteggere, nutrire, non corriamo, non rincorriamo, arginiamo, conteniamo. amiamo...

non ci piace sostituirci all'uomo, la conquista è da sempre un loro ed un nostro piacere,
di lui amiamo ancora la classe e la galanteria, la sua dolcezza, la sua forza, la sua debolezza, anche le sue lacrime......

il nostro esempio ha un ruolo sociale e familiare !
Siamo armate, ma di desiderio di pace, onestà, dedizione, di allegria,di entusiasmo, portatrici della gioia di vivere
e con essa contagiare ogni cosa che ci circonda.

La nostra bellezza e' fatta anche di consapevolezza, autostima,di spessore, pensieri profondi e spiritualità ....dolcezza...autorevolezza...

A poco servono scollature profonde o atteggiamenti ammiccanti se non a generare famelici desideri,attimi di effimero piacere...
a noi piace essere piuttosto qualcosa che è molto più simile al risorgere,
il piacere che ne scaturisce è per sempre, gli amplessi più belli sono
quelli che coinvolgono cuore mente ed anima, questi appagano rinforzano e ricaricano di nuova linfa e vita.

Crediamo che
volgarità o il desiderio carnale faccia in realtà sprofondare poi in una voragine di solitudine interiore sempre più grande che diventa vortice inquietante!....abitudine incalzante!
Mortifica l'anima rendendola schiava di un vizio, di una dipendenza....

noi non siamo una droga o un anestetico siamo vita ... proprio come voi!

Angela Zinna G+

giovedì 6 novembre 2014

Assapora la vita

"Vivere Zen: Elogio della Lentezza"


Muoviti con calma. Assapora la vitaLa realtà intorno a noi si muove a ritmi sempre più rapidi e le nostre menti sembrano doversi adeguare per necessità ai ritmi imposti. Ma non è così. Tu puoi decidere in ogni momento quale velocità imprimere alla tua esistenza...

Agire con lentezza, vivere il momento in tutta la sua pienezza, apprezzandone il più intimo significato, è una scelta che puoi fare in ogni istante.  
Prova a prediligere la calma invece della fretta, la serenità al posto dello stress, la qualità e non la quantità. Quando rallentiamo, concediamo a noi stessi la meravigliosa opportunità di vivere il presente nel pieno della nostra consapevolezza, colmandola di significato e cogliendone gli aspetti più vivi e profondiLa vita è in grado di espandersi verso una bellezza infinita, se solamente le diamo la possibilità di farlo. Per riuscirci, prova a rallentare, sii consapevole, focalizzati su ciò che la vita ti offre, senza pensare ora a ciò che verrà dopo, senza fretta, senza frenesia, senza stressEcco alcuni esempi di come la lentezza può rivelare tutta la sua magia:

Mangiare
Assapora e gusta fino in fondo ciò che mangi. Dedica ai tuoi pasti il giusto tempo. Prova a non ingurgitare frettolosamente il tuo pranzo solamente perché il lavoro ti aspetta. Rallenta, mastica con calma, gusta i sapori e goditi il tuo pasto. Non dedicarti ad altro quando mangi, non lavorare al pc, prova a non guardare la tv, non leggere, non parlare al telefono. Quando mangi, mangia. Tutto acquisterà più sapore.

Respirare
Molti di noi non riconoscono al respiro la giusta importanza, a volte lo diamo per scontato. E quando ci troviamo in situazioni di ansia e di stress neppure realizziamo che... non stiamo respirando abbastanza! Durante la giornata, prova ad essere sempre consapevole del tuo respiro. Respira lentamente, fai entrare dolcemente l’aria nei polmoni e rilasciala piano. Respirare lentamente ti consente di calmare i tuoi nervi, ridurre il tuo stress e assumere maggiore consapevolezza del momento.

Conversare
Ognuno di noi ha sicuramente avuto il piacere di trovarsi a conversare con un amico per ore, senza neppure accorgersi del tempo che trascorreva. Parlare con qualcuno, aprirsi e confrontarsi è una delle esperienze più intense e significative che abbiamo la possibilità di vivereDai alle tue conversazioni il giusto tempo, non avere fretta quando parli con qualcuno. Prova a limitare l’uso frettoloso del cellulare, privilegia invece il contatto e il dialogo diretto.

Meditare
E’ meraviglioso prenderti del tempo per rallentare e semplicemente... sederti e osservare i tuoi pensieri. La magia della meditazione si rivela attraverso la calma, la consapevolezza dei pensieri che attraversano la tua mente e la dolce armonia che permea il tuo corpo. Con calma e senza frenesia, prova a dedicare ogni giorno un pò del tuo tempo alla meditazione, alla preghiera e alla contemplazione.

Vivere l’Amore
I primi sguardi, i primi incontri. Sin dall’inizio l’amore è un gioco magico e delizioso che ci concede le emozioni più intense proprio quando lo viviamo lentamente, assaporandone ogni singola sfumatura. Corteggiare, baciare, fare l’amore, tutto ciò ti regalerà le gioie più profonde se saprai vivere l’amore con lentezza, armonia e serenità.

venerdì 31 ottobre 2014

La vita è abbondanza, perfezione, certezza.

 Considerazioni alchemiche

La vita è abbondanza, perfezione, certezza.
Me lo dimostra il respiro che incessante va e viene… e ci unisce alla vita. Viene da dove non si sa… e porta vita ad ogni nostra più piccola cellula. E noi, per quanto contratti, ritrosi, risentiti, mal disposti, poco possiamo per ostacolarne la funzione.
Il respiro, per quanto corto, affaticato, addirittura ansimante, altro non può che venire e andare, venire e andare. Fluire con la vita. Andare e venire col giorno e la notte, con l’alba e il tramonto, con l’alternarsi delle stagioni, con la nascita e la morte.

Ogni attimo della nostra banale vita, di semplici e comuni esseri, afferma la bontà della vita. Attraverso le strettoie della nostra piccola volontà, nonostante lo sguardo miope della nostra personalità e la percezione lancinante del nostro male di vivere, malgrado tutto la vita trionfa e si afferma con saggezza e giusta misura. Nella sua danza, fatta di alternanza di tinte fosche e spente, poi brillanti, a ritmo incalzante e sincopato, ma poi cadenzato e morbido, noi possiamo perdere i punti di riferimento, disorientarci per le vertigini, la visione può divenire torbida e confusa. Ma può essere solo un attimo, come un giro di giostra!
Mi fermo, accolgo il respiro e con esso il cuore della Vita. Scelgo la Vita e la sua pienezza.

La luce appare dopo la tenebra più fitta. La nascita avviene solo dopo il travaglio, durante il quale il dolore assesta il canale del parto. Che forza la vita! E che bellezza!

Il miracolo della vita si manifesta nella sua potenza e imponderabilità. Così il verbo si fa carne, continuamente. E io realizzo che così è sempre: nascita, morte, nascita.
Se poi cedo alla ragione della vita e assecondo il suo flusso sapiente, nulla più ostacola il mio procedere per giungere a valle come fresca acqua di sorgente montana, godendo del mio stesso suono e della mia trasparenza.
Allora mi autocelebro in perfetta sintonia con la sacralità della Vita: io, impercettibile granello di pulviscolo, goccia indistinta dell’immenso mare dell’esistenza, ma comunque eterna creatrice tra terra e cielo, inesauribile dolce forza della vita.

venerdì 24 ottobre 2014

L’amore è un lusso.



"L’amore è un lusso. E’ abbondanza. Significa possedere così tanta vita che non sai più cosa farne, quindi la condividi.

Significa avere nel cuore infinite melodie da cantare; che qualcuno ascolti o no è irrilevante. Anche se nessuno ascolta, devi comunque cantare, devi danzare la tua danza."da "Con te senza di te", Osho


domenica 19 ottobre 2014

Tutta la manifestazione nasce da un granello di coscienza


Tutto ciò che appare non ha reale sostanza. Ha solo un'esistenza apparente; esiste fin quando c'è una coscienza che lo percepisce. 
Nel sonno profondo il mondo come lo conosciamo scompare, o meglio, non è mai esistito. 
Come un atomo contiene l'intero universo, così la coscienza contiene tutto il mondo percepito. Il mondo è perchè prima noi siamo. Senza colui che osserva non c'è osservazione.
E' il detto zen: se nel cuore di una foresta un albero cade e non c'è nessun essere vivente lì a percepirlo, l'albero fa rumore?
 
Secondo la scienza classica il rumore esiste di per sé, perchè tutto l'universo esiste indipendentemente da chi lo osserva, ma dal punto di vista spirituale il mondo intero è contenuto nella coscienza. La coscienza è l'intero film in cui tutto è contenuto.
 
Come possiamo essere sicuri di ciò? Solo attraverso l'esperienza diretta, dove nasce la vera conoscenza, non quella della mente che viene sempre dopo. Occorre meditare assiduamente su questa coscienza, e scoprire da dove appare questo senso di esistere, questa coscienza di essere
Nel momento in cui si giunge alla sorgente tutto questo scompare, e rimane solo la cosa originaria, l'incondizionato, privo di attributi e di identità. Ciò su cui questo stato temporaneo e illusorio che chiamamo 'me' sorge e scompare.

mercoledì 15 ottobre 2014

Ci vuole coraggio


Ci vuole coraggio, per guardare la propria solitudine di fronte al mistero, ci vuole coraggio nel non aggrapparsi a nessuna persona, idea, abbraccio, calore.
 
Ci vuole... coraggio a sfidare la notte rimanendo in silenzio mentre le passioni urlando muiono lasciando spazio all'anima che sveglia e nuda cerca la luce delle stelle per aprire gli occhi.
 
Ci vuole coraggio nell'abbandonare il pianto del proprio bimbo interiore, il bisogno dell'ultimo abbraccio dei ricordi e sfidare il tempo, fra le albe e i tramonti.
 
Ci vuole coraggio nel morire come uomo e rinascere come unico proprio dio, nume che crea, volonta' che ama, ma il prezzo per chi rimane sul ponte fra gli infiniti mondi e' alto.
 
Quando l'ultima illusione del mondo si e' spenta, ci vuole coraggio per far morire la paura e aprire l'orizzonte fra i mondi, che qualcuno chiama eterno, che io chiamo vita.
Letta sul web....splendida

lunedì 6 ottobre 2014

Ciò che Accade va Bene




«No, questo non lo voglio»
«Perché proprio a me»
«Ma com’è successo che è andata così?»
«No, no, no, non doveva succedere …»
I “no” che vengono gridati spesso sono tanti. Troppi. Il rifiuto degli eventi diventa un rifiuto della vita. Che smette di scorrere libera nel suo flusso e si trasforma in un fiume da arginare, deviare, modificare nel suo corso. Con tanta fatica. O con tanti rimpianti. O con tanta rabbia.


«Ma perché è andata così?»
«Ma non potevo pensarci e fare diversamente?»
Quando ci si accanisce nel cambiare il corso delle cose si rimane attaccate a una storia d’amore anche se c’è la scritta fine. Si prova rabbia perché quella malattia proprio non ci voleva, finendo per odiare il mondo. Si vive attanagliate dai rimorsi perché con quella persona si poteva fare meglio. Si soffoca nel rammarico perché le scelte della vita potevano essere fatte diversamente.
«Ma perché l’ho fatto?»
«Ma non potevo accorgermene prima?»

Non conta l’età. In qualsiasi fase della vita si può vivere nella critica di ciò che ci accade, di ciò che è successo e pensare… è sbagliato, è sbagliato, è sbagliato…

Ma è possibile anche partire da un punto di vista diverso: si può per esempio pensare che tutto ciò che succede ha un suo motivo, che se accogliamo gli eventi, anziché graffiarli con le critiche, la vita inizia a seguire il suo flusso. Un flusso di un’energia più grande.
 
Sembra strano, ma nei momenti più difficili e tormentati, quando non ne possiamo più, quando siamo sconfortate, avvilite, impaurite e ci capita di dire: «sia quel che sia…» succede una magia: le cose prendono la loro forma e tracciano di fronte a noi un disegno che spiega tutto.
«Ecco perché… » esclamiamo
«Questo è il motivo… » diciamo.
Se facciamo nostro il concetto che ciò che accade va bene, possiamo fare un passo in più. Questo non significa essere passivi e non fare il possibile affinché le cose migliorino ma significa sintonizzarsi con un senso più grande, con un messaggio nascosto, con una sinfonia che ha in sé una melodia speciale, quella della nostra anima, che sa sempre dove portarci…
Simona Oberhammer – La via femminile

venerdì 3 ottobre 2014

Felicità


 Ho deciso di far volare via tutta la tristezza...di farla volare in cielo, come bolle di sapone.
Ho deciso di sentire il profumo dei fiori e ridere alla vita.
Ho deciso di essere felice perché solo io posso fare questo grande regalo a me stesso.
Ho deciso che il sole mi illuminerà il viso oggi.
E che la speranza del domani tornerà mia, come doveva essere...

Buongiorno a chi cerca un motivo per sorridere...a chi è in cerca di colori e della sua felicità!
Jennifer

fonte >>> Le Petites Folies (di Jennifer Di Giovine)

mercoledì 1 ottobre 2014

Il Coraggio di Amare Profondamente





Per amare profondamente devi abbandonare le corazze, devi aprire le braccia, devi esporre la pelle, devi lasciarti andare.
Se ami davvero non puoi essere troppo razionale, non puoi fare calcoli, non puoi tutelarti troppo. Amare profondamente è pericoloso, richiede coraggio e la voglia di vivere pericolosamente.
 
Sembra fragile la donna che sceglie di amare intensamente.
Ma non lo è.

Perché è una donna che ha accettato la sfida, che non ha paura di esporsi, che ha trovato il coraggio di appassionare il suo cuore e aprire la sua anima…
Simona Oberhammer – La Via Femminile

sabato 27 settembre 2014

Segui il tuo intuito

Un ragazzo si grattava continuamente la testa. Vedendolo, un giorno suo padre gli chiese: “Perché ti gratti continuamente la testa?”. Il ragazzo gli rispose: “Suppongo di essere il solo in grado di sentire i suoi pruriti!”.

Questo è intuito! Solo tu lo sai. Nessun altro può saperlo, perché è impossibile vederlo dall’esterno. Quando hai mal di testa, solo tu lo sai e non puoi provarlo. Quando sei felice, solo tu lo sai e non puoi provarlo. Non puoi prendere questo tuo intuito e metterlo su un tavolo, in modo tale che chiunque possa ispezionarlo, dissezionarlo, analizzarlo.
Di fatto l’intuito è così intimo che non puoi affatto dimostrarne l’esistenza. Ecco perché la scienza continua a rinnegarlo, ma il suo diniego è disumano.

osho_laughing_photoAnche lo scienziato sa che, quando è innamorato, prova una sensazione interiore: qualcosa è presente in lui! Non è una cosa, non è un oggetto, non può neppure mostrarlo agli altri: tuttavia è presente!

L’intuito ha un proprio valore; però le persone, a causa delle nozioni scientifiche acquisite, hanno perso la fiducia in esso. Dipendono dall’opinione degli altri: tu dipendi talmente dall’opinione altrui che, se qualcuno ti dice: “Sembri molto felice”, ti senti davvero felice. Se venti persone decidessero di renderti infelice, potrebbero riuscirci. Dovrebbero soltanto continuare a dirtelo per un giorno intero; a ogni vostro incontro, dovrebbero ripeterti: “Sembri molto infelice, molto triste! Che problema hai? È morto qualcuno, che cosa è successo?”. In te sorgerebbe il sospetto: se tante persone continuano a dirti che sembri infelice devi proprio essere infelice.

Tu dipendi dall’opinione altrui. Da sempre dipendi dall’opinione altrui e hai perso ogni traccia del tuo intuito, del tuo sentire. Devi riscoprire questo senso interiore, poiché solo con il tuo intuito puoi sentire tutto ciò che è bello e buono, tutto ciò che è divino.

Smettila di lasciarti influenzare dalle opinioni altrui; comincia piuttosto a guardarti dentro… permetti al tuo intuito di parlarti. Fidati del tuo intuito e, se ti fiderai, crescerà. Se ti fiderai, lo nutrirai e si rafforzerà.
Osho
Tratto dal libro : Coraggio
http://risvegliati.altervista.org/segui-tuo-intuito-2/