mercoledì 20 agosto 2014

Riusciamo a percepire la bellezza?

  Da rifletterci

A Washington DC, in una stazione della metro, in una fredda mattinata nel gennaio del 2007, un uomo con un violino suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti. Nel frattempo circa 2000 persone passarono per la stazione, molte di loro per andare a lavoro.
Dopo quasi 4 minuti, un uomo di mezza età notò che c’era un musicista che suonava, rallentò il passo e si fermò.
Pochi minuti dopo il violinista ricevette il suo primo dollaro. Una donna lanciò il denaro nel cappello e, senza fermarsi, continuò a camminare.
Dopo sei minuti, un giovane si appoggiò al muro per ascoltarlo, quindi guardò il suo orologio e riprese a camminare.
Dopo dieci minuti, un bimbo di tre anni si fermo, ma sua madre lo afferrò rapidamente, il bambino si fermò per guardare ancora il violinista ma la madre lo spinse forte e il bimbo continuò a camminare girando la testa per tutto il tempo. Questo accadde con molti altri bambini, ma tutti i genitori-senza eccezioni-obbligarono i loro figli ad accelerare il passo.
Dopo 45 minuti il musicista suonava ancora. Solo sei persone si fermarono ad ascoltare per un po’. Una ventina dettero del denaro ma continuarono a camminare.
L’uomo guadagnò un totale di 32 dollari.
Dopo un ‘ora smise di suonare ed uscì in silenzio. Nessuno ci fece caso e nessuno applaudì. Nessuno lo riconobbe.
Nessuno lo conosceva ma quel violinista era Joshua Bell, uno dei piu grandi musicisti del mondo. Suonò uno dei più complicati pezzi mai scritti con un violino del valore di 3 milioni e mezzo di dollari. Due giorni prima Joshua Bell aveva fatto il tutto esaurito in un teatro di Boston in cui i posti si aggiravano intorno ai cento dollari a persona per ascoltarlo suonare gli stessi brani.
Questa è una storia vera. Il suonare in incognito di Joshua Bell nella stazione metro del D.C. fu organizzato dal Washington Post  come parte di un esperimento sociale sulla percezione, sul  gusto e priorità delle persone.
L’esperimento fece nascere diverse domande:
In un ambiente comune, ad un’ora inappropriata, riusciamo a percepire la bellezza?
E se è così, riusciamo a smettere di apprezzarla?


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