di Nick Murdaca
Parlare con consapevolezza: una questione di ritmo
“Prima di parlare domandati se ciò che dirai
corrisponde a verità, se non provoca male a qualcuno, se è utile, e infine se vale
la pena turbare il silenzio per ciò che vuoi dire.” (Buddha)
Hai
mai provato un forte imbarazzo dopo aver dato una risposta a sproposito? O
cercato di giustificare un’uscita infelice, dicendo: “L’ho detta senza pensare.
Scusa, non volevo”?
Solo una maschera
Ripenso
alle volte in cui è successo a me, soprattutto quando ero giovane; inconsapevole
della mia arroganza e privo delle più elementari tecniche di comunicazione.
Probabilmente,
anche se avessi saputo dell’esistenza di queste tecniche le avrei snobbate, o
usate per scopi egoistici. Proprio un bel
tipo, me ne rendo conto!
Oggi,
le cose sono cambiate. Nel senso che non sono più così giovane…e a differenza
di allora sono consapevole del fatto che quell’arroganza non era altro che
una delle tante maschere del mio ego.
Prendersi il tempo che serve
Esiste
un modo di dire comune: “Conta fino a
dieci prima parlare!”. Semplice da capire, vero? Ma, ammettiamolo:
difficile da mettere in pratica!
Dietro
questo consiglio c’è una spiegazione
scientifica legata al funzionamento del nostro cervello…
…Fare
passare dieci secondi prima di
parlare, vuol dire prendersi il tempo necessario per non identificarsi con
l’argomento — come per esempio una critica — ma anche stoppare sul nascere la
reazione emotiva che, per velocità,
batterebbe sul tempo una risposta ponderata, e la ostacolerebbe.
Un esempio della rapidità con cui
un’emozione si manifesta più velocemente di un pensiero lo si ha
quando proviamo uno spavento:
possiamo decidere di essere vigili mentalmente, ma nell’istante in cui
dovessimo provare paura questo è inafferrabile.
Tuttavia,
la risposta istintiva è
lo strumento di cui la nostra mente
subconscia si serve per proteggerci dai pericoli. Quindi, non ci
deve sorprendere se a volte ci comportiamo d’impulso, perché è quello che, insieme all’intelligenza, ha permesso
all’Uomo di difendersi e sopravvivere.
Come
tutti gli stratagemmi,
anche questo piccolo trucco popolare (dell’attendere contando prima di proferire parola) necessita di una
condizione importante che aiuta a ricordarlo: la
presenza
mentale.
Proprio
perché siamo naturalmente
impulsivi, se non rimaniamo nel presente, oltre che precipitosi, saremo anche
inconsapevoli delle parole che diciamo. Di conseguenza non ne avremo il
controllo.
Se ti può essere d’aiuto, rammenta questo:
Entra in sintonia grazie all’ascolto attivo
In questo caso, se ti vuoi risparmiare le tensioni che ho sopportato io, per centrarti puoi applicare
questa tecnica che
consiste nel seguire 5 step. L’ho usata in passato, e
all’occorrenza la uso anche oggi:
1. Fare dei respiri profondi: questa
semplice azione ossigena ogni cellula del corpo,
conferendoti uno stato
di calma, energia e benessere.
2. Osservare l’ambiente in cui ti trovi: mantiene
focalizzata la tua mente nella realtà, e ti sarà più facile
avere il controllo di te stesso/a. Parole comprese.
3. Guardare, senza distrarti, le persone con le
quali stai parlando: non ti sto consigliando di
fissare insistentemente le persone negli occhi, ma solo di essere totalmente consapevole
della situazione, avvalendoti di tutti gli elementi in gioco.
4. Assumere una posizione del corpo
rilassata: che tu sia in piedi o seduto/a, non ha
importanza: rilassando i muscoli, rilassi la mente:
è automatico.
5. Rallentare il flusso delle parole: quest’ultimo
punto, lo ritengo il più importante, in quanto ha un ascendente davvero potente sullo stato d’animo. Rallentare significa dare un ritmo a quello che diciamo: alternando le pause alle parole ci
poniamo in un ascolto attivo e
consapevole che aiuta a entrare maggiormente in sintonia con la persona con cui stiamo
parlando. Così facendo, scoprirai che non è sempre necessario rispondere
subito. Come si dice: “Il silenzio è
d’oro!”.
Per
un approfondimento sulla tecnica
dell’osservazione ne ho parlato in questo articolo
Grazie! Nick.
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