Creare la proria realtà è libertà
Alla gente piace molto parlare
di realtà “oggettiva” (forse perché questo offre loro la scusa per
“deresponsabilizzarsi”, ovvero per non assumersi la responsabilità della tal
realtà che, essendo oggettiva, tanto… “io non posso far nulla per cambiarla”).
In realtà non esiste nessuna realtà oggettiva a cui aggrapparsi, né nel bene
né nel male, né per un verso né per l’altro, né di sopra né di sotto.
L’unica realtà vera è sempre
quella creata dalla nostra mente in virtù di come decidiamo di reagire in
questo preciso istante a ciò che accade.
Tenete sempre a mente una cosa:
la cosiddetta realtà oggettiva è sempre stagnante (e depotenziante), mentre
quella soggettiva (che dipende da te) è dinamica e potenziante.
E’ necessario abbandonare il
vecchio paradigma per abbracciarne uno nuovo che dice che la realtà è sempre
soggettiva e che dipende sempre ed esclusivamente da noi.
Scegliere e decidere di vedere
la realtà in un modo invece che in un altro significa esattamente che imparando
a modificare la tua realtà “interna” (le tue strutture di pensiero, i paradigmi
secondo i quali vivi) tu sei perfettamente in grado di modificare la tua realtà
“esterna” e, di conseguenza, anche la realtà più estesa “del mondo” (quella di “cambiare il mondo” è la fissa di
molti).
Questo concetto che ai più
appare come una sorte di astrazione dalla realtà (proprio perché tendiamo a
considerare questa realtà oggettiva), è,
in realtà, uno strumento di “costruzione di realtà”. E’ un vero e proprio
fabbricatore di realtà. Quindi imparare a conoscere e direzionare i propri
pensieri significa creare la propria realtà.
Insomma, mentre le realtà
esteriori possono essere molteplici, belle o brutte, facili o difficili o come
vogliamo definirle, l’unica, autentica,
stabile e immutabile realtà che veramente conta è quella che crei con la tua
mente, adesso. E’ la sola che conta
perché modifica tutte le altre e perché, se arrivi a questo punto, significa
che sei arrivato ad essere un individuo libero.
Chi è più libero di chi crea la
propria realtà?
Tratto da “Schiavi
senza catene” di Andrea
Bizzocchi
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